Day by Day Cap. 28

scritto da VeRy
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Autore del testo VeRy

Testo: Day by Day Cap. 28
di VeRy

Sabato, 6 settembre 2025

Quella sera, l'atmosfera vibrante e i cocktail esotici del Mojito sembravano la cornice perfetta per una serata in compagnia. Tiziano, con la sua solita aria disinvolta da eterno Peter Pan, si appoggia con noncuranza al bancone del bar, scrutando l'ambiente circostante con un mezzo sorriso: le luci soffuse che creavano giochi d'ombra, il ritmo incalzante della musica che faceva vibrare il pavimento, i volti animati e le risate che si mescolavano nell'aria frizzante.

"Mamma mia, quanta figa per tre poveri ragazzi single in cerca di emozioni!" esclamò con un'alzata di sopracciglio maliziosa.

Sia Riccardo che Bruno si voltano contemporaneamente verso Tiziano, lanciandogli un'occhiata interrogativa che diceva molto sul loro scetticismo. A rompere il silenzio fu Bruno.

"A dirla tutta, caro Tiziano, qui di single veri ne vedo ben pochi. Abbiamo un ragazzo con una situazione sentimentale talmente contorta che nemmeno Freud ci capirebbe qualcosa, ma che, detta brutalmente, praticamente ha una moglie quasi ex e un'amante-barra-fidanzata. E l'altro continua a giurare di non convivere con la sua fidanzata, ma guarda caso dormono beatamente sotto lo stesso tetto ogni notte."

Tiziano, non contento della "doccia fredda" di Bruno, lo incalza con un sorrisetto.

 "E tu, illuminaci con la tua impeccabile situazione sentimentale?"

Bruno porta lentamente il bicchiere di Moscow Mule alle labbra, sorseggiando il suo cocktail con una lentezza esasperante, come se Tiziano fosse diventato improvvisamente invisibile. Quest'ultimo, con un'espressione di sfida che gli increspava la fronte, gli schiocca le dita proprio sotto il naso, esasperato dalla sua indifferenza. "Allora? Rispondi!"

"Io? Sto benissimo, grazie per l'interessamento, Tiziano!" risponde Bruno con un sorriso beffardo, ignorando completamente la sua domanda sulla situazione sentimentale.

"Hai detto, testuali parole, che di single in questo locale ne vedi ben pochi!" ribatte Tiziano, insistente come una zanzara d'agosto.

"Esatto," conferma Bruno con un'alzata di spalle.

"E quindi?" lo pressa Tiziano.

"E quindi... niente!" taglia corto Bruno, tornando a sorseggiare il suo cocktail.

"Oh, ma piantala, Bruno! Sei insopportabile stasera!" sbotta Tiziano, ormai frustrato.

"Ma si può sapere che vuoi da me, Tiziano?" replica Bruno con un tono di finta esasperazione.

Riccardo, stanco di ascoltare i suoi due amici punzecchiarsi a vicenda come galli in un pollaio, avvisa gli altri con un gesto della mano che si sarebbe spostato all'esterno per fumare una sigaretta, desideroso di un po' di pace.

Mentre è appoggiato a un muretto, intento a scorrere distrattamente il feed del suo telefono, sente alcune ragazze sedute su una panchina vicina ridere e chiacchierare animatamente. Alza lo sguardo incuriosito, incrociando quello di una di loro che gli sorride con un'aria complice.

"Hey, hey, scusa se ti disturbiamo, ci daresti una mano?" lo interpella la ragazza.

"Cioè?" chiede Riccardo, un po' sorpreso dalla richiesta inattesa.

"Ci faresti una foto tutte insieme? Non riusciamo a farci stare tutte nell'inquadratura con il braccio!" spiega un'altra ragazza del gruppo, indicando il loro smartphone.

Riccardo si gratta la fronte, un po' incerto. Proprio in quel momento, una ragazza con un velo colorato elegantemente drappeggiato sulla testa e una maglietta spiritosa con la scritta "Condannata a nozze - Ultimi giorni da single!" si avvicina a lui con un sorriso radioso e gli porge il suo telefono. "Grazie mille! E se ti va, fatti pure un selfie con noi! Sei molto carino!" aggiunge con un occhiolino malizioso.

Riccardo, un po' imbarazzato ma divertito dalla situazione, scatta la foto di gruppo e poi restituisce il telefono alla futura sposa.

"Scusami, stai per sposarti, giusto?"

Un'altra ragazza del gruppo, con un'espressione seria e un tono drammatico, intervenne improvvisamente, afferrando il braccio della sposa.

 "No, aspetta! Diglielo che non deve farlo! Che c'è ancora tempo per ripensarci!”

Riccardo scuote la testa con un sorriso indulgente.

"Se ama davvero la persona che sta per sposare, allora fa assolutamente bene a compiere questo passo importante."

Di tutta risposta, la futura sposa, con un'esclamazione gioiosa, gli butta le braccia al collo e, senza che Riccardo abbia il tempo di reagire minimamente, lo bacia appassionatamente sulle labbra. Un urlo di approvazione e di divertimento si leva fragoroso dalle sue amiche. "...e un'altra tacca sulla lista, ragazze!!!" esclama la sposa con un sorriso malizioso, poi si rivolge nuovamente a Riccardo, accarezzandogli sfacciatamente il petto con la mano. "Senti, visto che mi sposo tra una settimana esatta... che ne dici di... come dire..."

Riccardo le afferra delicatamente i polsi e, con un sorriso gentile ma fermo, la fa indietreggiare di un passo.

"No, grazie mille per l'offerta, ma preferisco di no."

"E dai, non fare il timido!" insiste la sposa con un'alzata di spalle.

Una delle amiche, con un gesto deciso, prende letteralmente di peso la sposa, tirandola via da Riccardo.

"Scusala! È completamente andata fuori di testa stasera! Non farci caso, è l'emozione!"

Un'esplosione di grida acute e risate contagiose riempie l'aria, e Riccardo vede il gruppo di ragazze scattare come molle verso la pista da ballo, trascinando con sé la futura sposa.

"Ecco, hai visto? Sono sparite tutte in pista!" commenta la ragazza che aveva supplicato Riccardo di dissuadere l'amica dal matrimonio.

"E tu?" le chiede Riccardo con un mezzo sorriso.

"Io sono quella designata come autista sobria della serata!" risponde la ragazza con un sospiro teatrale.

Riccardo annuisce comprensivo.

"Scusaci ancora per il disturbo, non volevamo importunarvi."

"Ma figurati! Stavo giusto cercando un angolo più tranquillo per fumare una sigaretta, lontano da tutta questa baraonda."

"Ah, capisco perfettamente. Troppo caos qui dentro!"

Lui fa spallucce in segno di assenso, saluta con un cenno della mano e si allontana. La ragazza, però, lo segue a pochi passi di distanza.

"Quindi, dicevamo. Sono Letizia! Di dove sei di preciso?"

"Reggio Emilia," risponde Riccardo con un tono neutrale.

"Ah, che bello! Noi siamo di Milano!" esclama lei con un sorriso radioso. Riccardo annuisce distrattamente, poco interessato a proseguire la conversazione. Sente la sua voce che continua a raccontargli qualcosa, ma la sua mente vaga altrove.

"Ehi, se ti do fastidio, dimmelo pure senza problemi!" lo interrompe Letizia, notando la sua distrazione.

"No, non mi dai fastidio," risponde Riccardo con un sospiro leggero. "Mi ero solo spostato perché volevo rilassarmi un attimo e fumare una sigaretta in santa pace."

"Quindi, in pratica, ti sto stressando?" deduce Letizia con un tono leggermente offeso. Lui

sospira più pesantemente.

"Ho solo detto che vorrei stare un po' da solo e fumarmi questa benedetta sigaretta in santa pace. Tutto qui! Non c'è nessun sottinteso negativo."

"Ah. Cioè, una bella ragazza ti segue perché vorrebbe conoscerti meglio e tu le dici chiaramente che vuoi stare da solo? Non ho parole, davvero..." commenta Letizia con un'espressione di finto stupore.

"Sì, sì, hai perfettamente ragione. Colpa mia, sono un orso!" ammette Riccardo, cercando di chiudere la conversazione.

"Lo so benissimo!" ribatte con un sorriso di trionfo.

Riccardo si passa una mano tra i capelli, visibilmente esasperato.

"Ok, quindi? Che cosa vorresti fare esattamente adesso?"

“Vuoi anche che me ne vada e ti lasci solo con la tua preziosa sigaretta?" chiede la ragazza con un tono di sfida.

"Ascolta... aspetta un attimo... come ti chiami, scusa?" chiede Riccardo, rendendosi conto di non averle prestato la minima attenzione.

"Oh, Cristo santo! Te l'ho detto già detto! Letizia!" risponde la ragazza, esasperata dalla sua disattenzione.

"Sì, ok, Letizia. Senti, sei una bella ragazza, davvero, ma in questo momento voglio solo stare tranquillo per un attimo!"

"Non ti piaccio?" chiede lei con un tono che tradisce una punta di delusione.

"Sono fidanzato, Letizia. E sono molto felice della mia relazione."

"E dov'è la tua fidanzata in questo preciso momento? A Reggio Emilia, magari?" incalza Letizia con un sorrisetto malizioso.

"No, è qui. Dentro, alla pista dove stanno mettendo musica latina."

"E sei assolutamente certo che in questo preciso istante non stia cedendo alle lusinghe e ai complimenti di qualcun altro?" chiede Letizia con un'occhiata che punta dritto nel segno.

Riccardo ride, scuotendo la testa con sicurezza. Letizia si passa lentamente le mani sui fianchi, sottolineando le sue curve sinuose.

"Convinto tu... Io vado a cercare qualcuno che sappia apprezzare ciò che ho da offrire." Lo lascia lì, interdetto e con un vago senso di disagio. Non tanto per la scena appena vissuta, ma per quelle ultime parole che avevano insinuato un dubbio sottile ma inquietante nella sua mente:

"E credi che in questo momento non stia cedendo ai complimenti di qualcuno?"

Si alza di scatto, sentendo un'improvvisa necessità di tornare dai suoi amici. Li trova non lontano dal bancone principale, insieme alle ragazze.

"Ehi, Riccardo! È mezz'ora che ti stiamo cercando!" esclama Tiziano, avvicinandosi con Bruno che sbadiglia vistosamente. "Dove diavolo eri finito? "

"Non c'è Rebecca con voi?" chiede subito Riccardo, la sua preoccupazione che si fa strada nel suo tono di voce.

"Ha detto Marilena che è andata a fumarsi una sigaretta" risponde Bruno, stiracchiandosi.

Riccardo guarda Marilena, il suo sguardo che si fa più serio.

“L’avete lasciata da sola?”

Lei trattiene il fiato per un istante, aprendo la bocca come per dire qualcosa, per poi richiuderla immediatamente, incerta.

"Bene, ottimo così," balbetta, cercando di apparire disinvolto.

Riccardo la squadra con sospetto, ma decide di non insistere. Scuote la testa, sentendo un'improvvisa urgenza di raggiungere Rebecca, e inizia a cercarla. La individua subito, la sua inconfondibile figura avvolta nel suo abito bianco che spicca nella penombra crepuscolare.

"Hey, Rebe!" la chiama, avvicinandosi di corsa.

"Hey, Riko!" risponde Rebecca con un sorriso dolce, sollevata nel vederlo.

"Perché sei qui da sola?”chiede Riccardo, il suo tono che tradisce una leggera apprensione.

"Volevo un po' di tranquillità," risponde Rebecca con un'alzata di spalle.

“Sei da sola?” la incalza Riccardo.

“Con chi vuoi che sia, Riccardo! Non c’è nulla di male a stare un po’ sola in tranquillità!”

"Nulla di male, certo. Ma... è un po' isolato qui, sai? Non mi piace l'idea che tu stia qui da sola al buio," ammette Riccardo, il suo sguardo che scruta l'oscurità circostante.

Lei, con un tono teatrale e un sorriso che le increspa le labbra, allunga una mano verso Riccardo, invitandolo ad avvicinarsi.

"Oh, mio prode cavaliere! Salvami dai pericoli insidiosi che questa spiaggia oscura mi sta propinando! Temevo di essere in balia di feroci granchi assassini e di impetuosi moscerini assetati di sangue!"

"Oh, mia splendida e melodrammatica principessa," risponde Riccardo con un sorriso divertito, prendendole la mano e stringendola. "Raccontami un po'. Ma quanto sei scema, a volte?"

Rebecca, fingendo un'indignazione esagerata, si avvicina di scatto a Riccardo con l'intenzione di rifilargli uno schiaffo giocoso. Lui, però, le blocca il polso con una presa ferma e decisa. Lei tenta allora con la mano sinistra, ma lui para agilmente anche quel colpo, intrappolando entrambe le sue mani nelle sue. Con un movimento rapido e inaspettato, la spinse delicatamente sulla sabbia umida, mettendosi a cavalcioni su di lei, bloccandola con il suo peso. Si avvicina lentamente al suo viso, il suo respiro caldo che le sfiora le labbra. Le loro bocche sono pericolosamente a un soffio di distanza.

"E ora? Cosa vorresti fare, Rebecca?" sussurra Riccardo con un tono di voce rauco e carico di desiderio.

Lei, di tutta risposta, con un sorriso malizioso che le illumina gli occhi, muove il bacino leggermente verso quello di lui, sfregando appena i loro corpi.

"Non saprei, mio caro. Cosa mi consigli di fare, Riccardo?" sussurra a sua volta, la sua voce un sussurro sensuale.

"Muoviti di nuovo in quel modo, Rebecca," risponde Riccardo con un tono di voce ancora più basso e intenso, i suoi occhi che ardono di desiderio, "e ti scopro qui, adesso, senza il minimo ritegno."

"Oh, mio eroe impavido, ti prego..." ansimò Rebecca, le sue mani che si stringono tra i capelli di lui, attirandolo ancora più vicino. "...fallo"

Day by Day Cap. 28 testo di VeRy
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